L’essenza della Lapponia

Diario dell’ultimo giorno in Lapponia, tra lande desolate e sciamani locali. Riflessioni di fine viaggio.

06-01-2014

Giunge così il nostro ultimo giorno in questa parte della sterminata Lapponia. Il programma di oggi è di relativo relax…del resto in questi giorni abbiamo accumulato una notevole stanchezza fisica dovuta sia alle poche ore di sonno che si sono rese necessarie per le due nottate consecutive di caccia all’aurora, che soprattutto al freddo, e alle energie bruciate dal corpo a queste temperature. Anche oggi il termometro scende sotto la soglia psicologica dei 20 gradi sotto zero, e dopo esserci coperti con gli “overall”, ovvero le straordinarie tute termiche fornite da LappOne nel nostro tour, andiamo a fare due passi nella campagna circostante il nostro agriturismo.

Lo scenario è surreale. Distese sterminate di neve, interrotte qua e là da da gruppi di alberi imbiancati, fiumi parzialmente ghiacciati, e case rosse incrostate di ghiaccio sparse nel paesaggio. Si potrebbe in qualche modo assimilare la Lapponia al Far West, solo che al posto della sabbia e della ferrovia, qui ci sono neve e strade ghiacciate, e in questo si può quasi certamente identificare l’essenza estetica della Lapponia.

Ci fermiamo in una “Kota” in riva al fiume, dove incontriamo una donna nata e cresciuta qui, dedita all’arte dello sciamanesimo, secondo le antiche tradizioni divinatorie lapponi. Ci accoglie intorno a un fuoco, e al suono di una cantilena ritualistica che lei accompagna semplicemente con un tamburo di pelle percosso da una bacchetta spessa. Una volta terminata la parte musicale del rituale, la donna viene verso ciascuno di noi chiedendogli di estrarre una carta da un mazzo di tarocchi ispirati a un noto poema epico della tradizione finlandese, sulla base della quale avrebbe fatto una previsione circa il futuro di ognuno di noi.

Sono sempre molto attratto da queste situazioni. L’occulto mi affascina, e sono sinceramente convinto che, in mezzo a un mare di ciarlatani, vi siano persone realmente in possesso di qualità sensoriali non comuni; anzi, a dire il vero, io credo che tutti noi abbiamo queste qualità, ma che siamo cresciuti in una cultura che ci ha insegnato a sopprimere ogni voce proveniente dall’istinto, o dalla nostra sensibilità innata, e a sacrificare tutto ciò sull’altare delle certezze scientifiche…trascurando, peraltro, che gran parte delle certezze scientifiche hanno probabilità di fallimento uguali se non superiori alle previsioni di molti oracoli in cui mi sono imbattuto nei miei viaggi.

A tal proposito, consiglio la lettura del libro “un indovino mi disse”, di una delle penne più raffinate in tema di libri di viaggio, l’indimenticato Tiziano Terzani.

Tornando alle carte, io non ricordo con esattezza cosa ho pescato, a causa della scarsa luce presente nell’ambiente….mi pare fosse “the queen of dishes”, ma non ci posso giurare. L’interpretazione dello sciamano, fu che era un buon segno che io fossi in Lapponia, e che avrei dovuto affrontare un grande dilemma nella mia vita. La mi risposta istintiva sarebbe stata “sì, un po’ come qualunque persona, direi” ma avrei rotto la magia del momento….in compenso con altri membri del gruppo la donna era stata molto più puntuale, tra lo stupore generale.

In generale, al di là delle speculazioni sulla possibilità di leggere il futuro, questo incontro è stato un modo folkloristico e affascinante di mettere il naso nella componente spirituale della vita in Lapponia.

Il fatto di aver conosciuto dettagli così intimi della cultura di un popolo così riservato, è senz’altro uno dei meriti principali che mi sento di riconoscere a LappOne, oltre a una squisita gestione umana e tecnica di tutti gli aspetti del viaggio, che ormai è giunto al termine.

LappOne, nella persona di Alessandro, uomo di rara cultura, preparazione e conoscenza delle tradizioni locali, nonché nostro spirito guida in terra lappone, ci ha permesso di vivere un’esperienza unica e assolutamente preziosa nella sua genuinità.

Alessandro Maccari di LappOne e la famiglia di Hulkoffgården

Abbiamo alloggiato in un agriturismo gestito da una famiglia squisita, la cui cucina è tra le più buone che abbia mai sperimentato in giro per il mondo. Abbiamo visto come vivevano davvero gli antichi lapponi, e quelli moderni, il modo in cui creano commercio, il modo in cui si spostano, il modo in cui pescano salmone e allevano renne, il modo in cui si proteggono dal freddo estremo che accompagna gli inverni di queste terre, e il modo in cui si socializzava nei villaggi, all’interno delle “kota” scaldate dal fuoco.

In tutto questo, va detto che ovunque siamo stati abbiamo notato di essere gli unici turisti: la maggior parte delle persone che viene qui in inverno tende infatti a identificare la Lapponia con Rovaniemi (la città di Babbo Natale) ma essendoci stato posso garantirvi che non c’è nulla di più distante dalla vera essenza di questa regione.

Questo è un tipo di viaggio che regala il raro privilegio di conoscere un mondo autentico,che fa dell’armonia con la natura e del sacrosanto rispetto dei tempi da lei imposti uno stile di vita, il che è quanto di più distante da ciò a cui siamo abituati, soprattutto se si considerano i capricci del clima a cui l’uomo ha saputo adattarsi da queste parti.

Il gruppo avvolto nelle tute termiche fornite da LappOne durante una sessione di ricerca dell’aurora boreale. Con noi anche Thomas Kast, in arte Salamapaja.

Infine, il gruppo con cui ho viaggiato si è rilevato semplicemente straordinario, complice l’età media tra i 20 e i 30 anni. Oltre alle grandi risate nella sauna a 90 gradi di Hulkoff durante le notti di tempesta di neve, questi ragazzi si sono rivelati anche ottimi allievi del sottoscritto e del collega Gabriele Menis durante le sessioni fotografiche. Alcuni scatti sono davvero speciali, ne scelgo uno a nome di tutti, una bellissima immagine dell’aurora che si unisce all’alone lunare.

Sono davvero felice di aver avuto l’opportunità di conoscere e collaborare con una realtà particolare come LappOne. Dato il successo di questo tour, organizzeremo una riedizione a Pasqua, in un periodo decisamente più caldo, con molte più ore di luce, ma che allo stesso tempo permette ancora di osservare l’aurora boreale e di svolgere tutte le attività sul ghiaccio che questa regione offre.

Avrete presto notizie in merito, chi è interessato a partecipare ai prossimi tour fotografici mi scriva per accaparrarsi i posti disponibili!

Per ora dalla Lapponia è tutto, al prossimo diario di viaggio!

Stefano

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